Chiama:
Articoli
L’orientamento consiste nell’aiuto che viene dato da un esperto ad un soggetto in crescita, perché elabori un progetto di vita (personale e professionale).
E’ fondamentale mettere lo studente nella condizione di poter scegliere in modo autonomo, partendo dalla comprensione di se stesso/a, i propri talenti, interessi e valori.
L’obiettivo del Servizio è aiutare i ragazzi/e e le loro famiglie a scegliere consapevolmente i percorsi più adatti a loro stessi nei vari cicli di studio e nelle prime fasi della vita professionale.
A CHI E’ RIVOLTO E COME SI STRUTTURA IL PERCORSO:
Per la fascia di età 11-17 anni sono previsti almeno due colloqui con i genitori del ragazzo/a (uno conoscitivo iniziale ed uno di restituzione finale), e tramite l’uso di strumenti di analisi si valuteranno insieme al ragazzo/a:
gli interessi
i valori
la percezione delle proprie abilità
il livello di autostima
le abilità sociali
la capacità di prendere decisioni
la risoluzione dei problemi
Questo tipo di intervento ha una durata variabile (3-5 incontri c.a.), che sarà valutato dal professionista e concordato con la famiglia anche sulla base dell’obiettivo che si intende raggiungere.
Per la fascia di età maggiore a 18 anni i colloqui si potranno svolgere direttamente con il ragazzo/a, utilizzando strumenti di analisi adeguati alla richiesta dell’intervento, in merito:
-alle opportunità per proseguire o riprendere la formazione dopo il conseguimento della qualifica professionale
-dopo il diploma di scuola secondaria di secondo grado, per intraprendere percorsi universitari
-azioni di orientamento al lavoro.
Articoli
“Non so cosa scegliere”:
perché è così difficile prendere una decisione?
Quanto spesso nella vita quotidiana ci troviamo davanti a piccole scelte, che in alcuni casi sono automatiche mentre in altri il prendere una decisione può essere un processo lungo, impegnativo e complesso.
Per questo motivo il decision making (prendere una decisone) caratterizza alcuni dei più importanti eventi della nostra vita: ad esempio, scegliere con chi sposarsi, quale casa comprare, su quale lavoro investire, se smettere di fumare … sono decisioni che devono tenere in considerazione diversi elementi e devono esser valutate in base ad un tempo futuro; invece, se bere un altro bicchiere prima di mettersi alla guida dell’auto, quale pizza prendere in una serata con gli amici o scegliere se scappare da un pericolo, richiedono che il processo del decision making sia rapido ed efficace.
Prendere delle decisioni di solito richiede la valutazione di almeno due opzioni, che differiscono rispetto a diverse caratteristiche ed elementi.
La selezione di un’opzione a scapito di un’altra richiede che la persona metta in atto una valutazione complessiva delle diverse alternative, utilizzando specifiche modalità di ricerca ed elaborazione delle informazioni e strategie decisionali.
Nella maggior parte dei casi prendere decisioni significa:
Quando prendiamo una decisone i fattori che influenzano le nostre scelte sono caratterizzate:
Un altro fattore che sembra avere un ruolo importante è la capacità di tollerare lo stress derivante, ritenendo che una scelta potrebbe comportare svantaggi personali o sociali , oppure che se la scelta si rivelerà errata si potrebbe correre il rischio di veder compromessa la propria immagine.
4 STILI DECISIONALI:
1- la Procrastinazione: quando il decisore tende a posticipare il momento in cui affrontare il problema decisionale .
2- L’Evitamento difensivo: il decisore evita di affrontare la situazione conflittuale, attribuisce ad altri la responsabilità della sua risoluzione e individua una serie di motivi e giustificazioni a sostegno di tutto ciò.
3- L’Ipervigilanza: il decisore ricerca freneticamente informazioni e “dettagli” anche di secondaria importanza o si “aggrappa” alle prime situazioni individuate, che non stimolano l’analisi delle conseguenze ad esse associate nel medio e lungo termine. Tutto ciò comporta, generalmente, elevati livelli di stress e coinvolgimento emotivo.
4-La Vigilanza: il decisore tenendo presenti gli obiettivi che gli stanno a cuore e che intende perseguire, esamina ogni possibile gamma di opzioni risolutive, ricerca e seleziona accuratamente le informazioni, le analizza cercando di tenere sotto controllo pregiudizi e stereotipi, anticipa e valuta attentamente, prima di decidere, le probabili conseguenze derivanti dalle sue azioni.
Quest’ultima modalità di gestire le situazioni problematiche si caratterizza come processo adattivo. È associato a moderati livelli di stress e sembra maggiormente garantire la realizzazione di decisioni “razionali”ed efficaci.
In conclusione quanto più spesso affrontiamo una scelta, piccola o grande che sia, quanto più diventeremo “allenati” a farlo, imparando ad ascoltare davvero noi stessi, a prenderci le responsabilità e a dirigere consapevolmente la nostra vita, perché le decisioni sono il modo per farci diventare ciò che vogliamo.